Da settembre del 2017 la diagnosi della rettocolite ulcerosa è stata aggiornata includendo anche il morbo di Crohn. Da allora alle classiche terapie antinfiammatorie si è aggiunta quella con farmaco biologico e per la precisione ho iniziato con l’Humira (adalimumab). Nel primo mese si è rivelato super efficace e la mia condizione è migliorata nettamente, poi ha lentamente perso i suoi effetti fino ad essere dichiarato come “fallimento terapeutico” nel luglio del 2018. Si è quindi passati all’Entyvio (vedolizumab) che invece agisce in tempi più lunghi ma promette risultati ancora migliori. Nei mesi di trattamento vedo qualche miglioramento e riesco anche a passare qualche giornata da persona normale. Arriviamo a febbraio 2019, gli esami del sangue e delle feci mostrano qualche valore leggermente migliore ma molti altri invariati e inoltre “qualche giornata” non è il risultato che ci si aspettava. Da marzo inizierò il trattamento con un terzo farmaco biologico, Stelara (ustekinumab), e vedremo come andrà.