Aprile 2012 – estratto da “Del treno e di altri racconti”
In un anno e mezzo
Un anno, da quando son tornato dal mio viaggio. Un anno e mezzo da quando sono partito. Di cose ne sono successe tante. Belle, meno belle, alcune anche brutte.
Un anno e mezzo fa prendevo un aereo per Los Angeles, un anno fa ne prendevo un altro per tornare a casa. In quei sei mesi sono partito dalla California e sono andato giù in Messico. Ho compiuto trent’anni e festeggiato il Natale in spiaggia in costume da bagno. Mi sono regalato una tavola da surf ed ho ripreso il contatto con l’oceano.
Ho attraversato Guatemala, El Salvador, Honduras e Nicaragua per arrivare in Costa Rica. Ho smesso di bere se non per occasioni veramente speciali. Poi Panama con il suo famoso Canale ed il Perù con la magica Machu Picchu. La tappa inattesa e piacevole in Bolivia. L’Argentina poi il Cile, di nuovo l’Argentina, raggiunto da mamma e papà giù fino alla città più a sud del mondo tra ghiacciai, deserti e oceano. Per risalire su, in un angolino di Brasile, restare di nuovo solo qualche giorno e terminare il percorso in Paraguay perché i voli aerei costano meno. Ho conosciuto tantissime persone fantastiche e vissuto tanti bei momenti. Rientro a Torino ed ho bisogno di neve e allora vado qualche giorno in Svizzera. Di nuovo a casa, trasformo i miei appunti in un libro, lo pubblico e lo metto in vendita. Poi viene il momento di tagliare capelli e barba. Ho trovato un lavoro in albergo, l’ho lasciato. Ne ho trovato un altro, ma ho lasciato anche quello. Ho conosciuto una ragazza carina, ci sono uscito qualche volta ma non mi ci sono trovato. Poi ne ho conosciuta un’altra, non mi interessa neanche lei. Tempo di riprendermi dal Toga Party e sono ripartito, un paio di mesi in Puglia con genitori, parenti e qualche amico. Sono stato anche a Grosseto e Roma. Ho scritto un altro libro ma non l’ho pubblicato, per ora non ne ho voglia. Ho assistito a numerosi concerti. Tornato a Torino ho ricominciato a correre, migliorando in maniera esponenziale i miei risultati. Ho scoperto il mondo della bicicletta a scatto fisso e me ne sono appassionato, al punto di non usare quasi più l’auto. Pochi colloqui, poca neve, pochi eventi, inverno noioso. Vado qualche giorno a Dublino e dintorni. Ho visto poco dell’Irlanda e dei suoi abitanti ma ciò che ho visto mi è piaciuto. Al ritorno altri concerti. Compio trentuno anni, passano le feste. Arriva la neve, ritrovo il piacere e l’amore per la montagna e lo snowboard. Rivedo vecchi e cari amici, ne conosco di nuovi. Poi arriva quella settimana in cui, dopo mesi di vuoto, ti telefonano in quattro per offrirti un lavoro. Entro pochi giorni ho un lavoro*, sono di nuovo la figura in giacca e cravatta che si incontra al bancone di una reception d’albergo. Con la barba perfettamente rasata, i capelli in ordine, i turni e lo stipendio.
Ne succedono di cose in un anno e mezzo…
*tre mesi dopo ho lasciato definitivamente il mondo degli alberghi.