Qualche giorno fa rientravo a casa da lavoro, ero alla guida della mia Vespa Sprint 125 e percorrevo a bassa velocità la strada che porta al garage. Poco prima di arrivare a destinazione una signora a bordo della sua auto non rispetta la precedenza e mi taglia la strada. Fortunatamente la velocità era bassa ed ho avuto il tempo e lo spazio per fermarmi prima dell’impatto. La guardo male, non pronuncio alcuna parola ma scuoto la testa in segno di disapprovazione. Lei abbassa il finestrino e, con ancora il cellulare in mano, mi grida “eh ma ti ho chiesto scusa!”. Nonostante il picco di adrenalina ho avuto la lucidità e la calma di alzare la visiera del casco ed esclamare con tono di voce tranquillo “guarda ti ringrazio per le scuse ma potevo farmi davvero male a causa tua”. Lei mi guarda stizzita e va via.
Purtroppo non è la prima volta che mi succede, sia con la Vespa, che in bici ma anche a piedi. Mi è capitato più volte di rischiare di venire investito dalla persona distratta del caso (non sto usando volutamente il termine automobilista perché non è una questione di mezzo). Questo non vuole essere solo il solito articolo sulla sicurezza stradale, ma anche un punto di riflessione su quella frase che avevo già sentito qualche anno fa in occasione di un altro rischiato incidente. La fortuna, il caso, la prudenza, chiamatela come volete, anche in quell’occasione ha voluto che non mi sia fatto niente e anche in quell’occasione venne usata la frase in questione “eh ma ti ho chiesto scusa!”. Ora, il punto è che ammettere la propria disattenzione, la propria colpa, a parer mio non è abbastanza. In entrambi i casi citati non mi sono fatto nulla, ma poteva andare diversamente e davanti a un danno fisico grave se non addirittura alla morte, le scuse sincere o di circostanza che siano, sarebbero servite veramente a poco.
In conclusione, quando abbandonate casa e vi mettete in strada, a prescindere da come lo facciate, prestate attenzione ogni singolo secondo, perché basta veramente poco per creare danni irreparabili a qualcun altro. Quella chiamata, quel messaggino, quel messaggio vocale e quella storia di Instagram rimandatela a quando siete fermi e al sicuro. E questo ve lo dico io, Gianni, 38 anni, di Torino, pedone, ciclista, vespista e automobilista.
In questi giorni in tv stanno trasmettendo una campagna della Polizia Stradale sulla sicurezza ( #SEISICURO ) con protagonista Dario Vergassola, la trovo veramente molto ben fatta e allo stesso tempo spero sia efficace. Dategli un’occhiata.