Arcipelago Mod (Antonio Baiocchi, Stefano Spazzi)
Un libro ben scritto, ricco di interviste e fotografie e poi c’è anche Naska degli Statuto! Scherzi a parte, è una lettura interessante, certo si deve nutrire un po’ di curiosità verso le sottoculture, quella Mod in particolare.
Trilogia dell’Isola di Lewis (Peter May)
Eccoci al mattone da 901 pagine di cui vi accennavo nell’articolo di dicembre. Si divide in tre storie, tutte ambientate nell’isola di Lewis (Lewis e Harris). Quello che accomuna tutte e tre le store, oltre ovviamente ad alcuni personaggi, è la presenza di tante e tante descrizioni, che aiutano a visualizzare l’ambiente in cui si svolgono le vicende narrate e a enfatizzare alcune di queste. Un’altra cosa che si nota in tutti e tre i libri è l’alternanza, tra i capitoli, di numerosi flashback, un po’ come quei film dove man mano che vai avanti ti si incastrano tutte le parti fino ad avere una visione chiare di ogni cosa.
L’isola dei cacciatori di uccelli
Questo primo capitolo della trilogia narra la storia dell’ispettore Fin in un momento importante della sua vita che lo porta a tornare nella sua isola nativa, Lewis appunto, per partecipare alle indagini su un omicidio. Come anticipavo qualche riga qui sopra, ho trovato avvincente il susseguirsi di presente e passato, con vari colpi di scena per arrivare poi ad una conclusione… che ovviamente non vi anticiperò.
L’uomo di Lewis
Le vicende raccontate in questo secondo capitolo sono cronologicamente successive a quelle del primo ma questa volta c’è l’introduzione, all’interno del racconto, di un narratore d’eccellenza, sul quale gira tutta la storia. Storia che anche in questo caso ha a che fare con un delitto che porterà a tanti misteri e rivelazioni. Anche qui non mancano i colpi di scena, un po’ meno rispetto al precedente ma non per questo meno entusiasmanti.
L’uomo degli scacchi
Sono arrivato all’ultimo dei tre libri, che segue la linea temporale dei primi due. Pieno di aspettative ammetto di essermi arenato nei primi capitoli tra salti temporali, questa volta non solo tra presente e passato ma tra un passato più recente e uno remoto il tutto intrecciato con vicende differenti nel presente. Ma sono andato avanti e nel finale è stato un susseguirsi di colpi di scena e di fatti che mi hanno fatto capire a cosa servissero tutte quelle frammentarie aggiunte e ripescaggi. Si chiudono alcune delle store, altre restano aperte ma qui mi fermo per non spoilerare.
Consiglierei questo mattone? Sì, probabilmente la cosa che più mi ha attratto è l’ambientazione nelle Isole Ebridi, che ben si prestano alle vicende narrate. Se siete persone che non amano troppo le descrizioni (di luoghi, persone e situazioni) ma che vogliono arrivare subito al punto, non sarà un’impresa facile sopravvivere, ma secondo me ne vale la pena.